La Basilica della Madonna di San Luca è sicuramente il luogo di culto cattolico più amato dai bolognesi. Non semplicemente un Santuario, ma un vero e proprio luogo di pellegrinaggio dedicato al culto mariano, ormai entrato nella dialettica quotidiana della città.

COSA VEDERE NELLA BASILICA DI SAN LUCA A BOLOGNA

Le prima notizie su di un edificio cattolico qui edificato risalgono al 1100, ma la prima pietra del nuovo Santuario, voluto direttamente da Papa Celestino III, fu posata alla fine del XII secolo. L’edificio che noi oggi possiamo vedere risale però al 1700, rimaneggiato anche nei secoli successivi. 

Cosa vedere a San Luca Bologna

E’ prevalentemente una struttura di stampo barocco, dal caratteristico colore aranciato che caratterizza anche tutto il porticato che sale da Porta Saragozza, con una imponente cupola con lanterna

E’ forse uno dei luoghi più cari ai bolognesi, il punto dal quale si può godere sulla vista dell’intera città. Salire è piuttosto faticoso, specie se si sceglie di farlo a piedi come i vecchi pellegrini, ma è d’uso farlo per chiedere una grazia o per espiare una colpa.

LE 10 CURIOSITÀ’ SU SAN LUCA

1) LA NASCITA DELLA BASILICA DI SAN LUCA

La storia narra che la Madonna alla quale è dedicato il Santuario, che trovate dipinta su di una semplice asse di legno, arrivò a Bologna grazie ad un eremita greco. Egli, entrato per pregare nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli (l’attuale Istanbul di cui abbiamo parlato qui), notò questa icona e venne attratto dai suoi bellissimi occhi. Solo dopo si accorse della scritta sopra riportata:

Questa è opera di San Luca, e dev’essere portata nella Chiesa a lui dedicata sita sopra il Monte della Guardia e lì collocata sopra l’altare“.

La Madonna di San Luca

Il religioso si informò dunque su questo monte ma gli venne risposto che, nonostante le molteplici ricerche, esso non era mai stato identificato. L’eremita si prese l’onere di cercarlo, per trovare casa a quella Madonna che tanto gli aveva riempito il cuore.
Fu così che a Roma incontrò un sacerdote bolognese, il quale sentendolo parlare di Monte della Guardia, lo informò che proprio a Bologna esisteva un Colle che aveva quel nome. Sopra ad esso una donna devota, di nome Angelica, aveva fatto costruire una chiesetta proprio dedicata a San Luca!

Ecco trovata la collocazione definitiva dell’icona bizantina! Correva l’anno 1200 e da quel momento la Madonna è sempre rimasta a vegliare sopra Bologna, la città delle torri.

2) LA TECA DELLA MADONNA BIZANTINA

La Madonna di San Luca è da tempo custodita all’interno di una teca di rame argentato, che la protegge dagli agenti atmosferici e dal passare del tempo. La custodia è stata restaurata pochi anni fa, con un intervento che l’ha riportata all’antica luminosità. Con l’occasione anche l’immagine della Madonna è stata pulita: pensate che erano passati 40 anni dall’ultima volta che la teca era stata aperta.

3) I PORTICI A FORMA DI SERPENTE

Famoso in tutto il mondo, quello di San Luca è il più lungo porticato al mondo. Dopotutto siamo a Bologna, la città dei record per i portici. Parte da Via Saragozza e s’inerpica su per il Monte della Guardia per una lunghezza di 3,5 km.

I portici di San Luca

Oltre che per questo motivo però, il Portico di San Luca è conosciuto per il numero delle arcate che lo compongono: sono 666, il numero del diavolo.
Pare proprio che questo non sia un caso: costruito a curve, come un serpente che sale il colle, esso rappresenta il demonio sconfitto e schiacciato sotto i piedi della Madonna. Una tipica simbologia cristiana che è qui rappresentata materialmente.

4) CHI HA FINANZIATO IL PORTICO DI SAN LUCA?

Pochi sanno che il Portico di San Luca esiste grazie alle tasche ed al lavoro dei bolognesi.
In origine era un semplice sentiero sterrato, percorso da migliaia di fedeli e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, che erano soliti attaccare agli alberi delle immagini iconografiche dedicate alla Madonna.
Per proteggere il loro cammino nel 1650 venne ideato un progetto che prevedeva la copertura di questo camminamento ma purtroppo si rivelò particolarmente oneroso.

Le ricche famiglie bolognesi, i commercianti e persino gli artisti, decisero così di acquistare pezzetti del porticato, permettendo così la sua costruzione. Ciascuno poteva decorare a suo piacimento la nicchia interna all’arco di proprietà e per questo oggi si possono ancora vedere targhe, edicole mariane e ceri votivi dedicati a singoli personaggi dell’epoca. Chi non poteva permettersi l’acquisto di un’arcata collaborava con il lavoro manuale, posando pietra per pietra e contribuendo alla costruzione definitiva.

Passamano per San Luca
Fonte: Il Resto del Carlino

Questa collaborazione a cui partecipò gran parte della città è rimasta nota come “Passamano per San Luca“: una lunghissima catena umana che permise persino il passaggio delle pesanti pietre necessarie ad erigere la struttura. Ancora oggi ne viene celebrato il gesto simbolico con una manifestazione che coinvolge soprattutto i bambini delle scuole di tutta la provincia.

5) QUANTI SONO I GRADINI PER SALIRE A SAN LUCA?

Oltre a ripide salite verticali, il cammino verso il colle è costellato di una serie di scalini. Sfida di molti è cercare di individuarli tutti senza perdere il conto.
Sono più o meno di 500? Vi assicuro che la risposta non è così semplice ma non vi tolgo la soddisfazione di scoprirlo da soli. (E’ anche un buon modo per distrarsi dalla fatica durante la salita).

I gradini per salire a San Luca Bologna

6) LA LEGGENDA DI SAN LUCA SULLA PIOGGIA

Oltre alla storia sul suo arrivo a Bologna, la Madonna di San Luca è oggetto di un altro mito tramandato in ogni famiglia bolognese: quando scende la Madonna, piove.

La leggenda di San Luca a Bologna

Una volta all’anno (per la precisione il sabato precedente la quinta domenica dopo Pasqua) l’icona viene trasferita, mediante una processione, dal Santuario di San Luca alla Cattedrale di Bologna in Via indipendenza. Qui rimane per una settimana, durante la quale viene anche portata davanti a San Petronio per invocare la protezione sulla città. Passati 7 giorni ritorna a casa con una seconda lunga processione.
La coincidenza particolare è che solitamente durante questa settimana piove sempre. E vi giuro che è vero, in particolar modo nei giorni di processione. Un momento prima c’è il sole, improvvisamente piove a dirotto.

Che è questa pioggia??”
“E’ venuta giù la Madonna!!”
“Ah tutto si spiega…

La leggenda narra che nel 1433 la primavera fosse davvero molto piovosa e che tutta quell’acqua stesse rovinando i raccolti causando carestia. Si decise quindi di richiedere la grazia, portando l’immagine della Madonna nella Basilica principale della città in modo che tutti potessero accedervi e pregare. Non appena essa varcò i confini di Bologna (all’epoca il Monte della Guardia era fuori città) la pioggia cessò totalmente. E’ proprio in ricordo di questo miracolo che ogni anno la processione ed il voto si ripetono.

7) IL SIMBOLO DELLA CITTÀ’, DOPO LE DUE TORRI

San Luca è per i bolognesi un simbolo inconfondibile che vedi già da lontano mentre stai tornando a casa. E’ come una mamma che ti aspetta alzato, una luce calda che ti accoglie a braccia aperte

La terrazza panoramica di San Luca

Chiunque sia nato a Bologna può confermarlo: dopo un lungo viaggio è quando vedi San Luca che sai di essere tornato a casa. Certo, la città è conosciuta per le sue belle e alte torri, ma questa Basilica è davvero un luogo magico a cui tutti sono affezionati.

8) ANDARE A SAN LUCA A PIEDI: IL DISLIVELLO VALE UN FIORETTO

Bolognesi, siate sinceri. Alzi la mano chi non l’ha mai detto almeno una volta!

“Se ci riesco vado a San Luca a piedi”

San Luca è un luogo di pellegrinaggio e la sua salita è talmente difficoltosa che per molti rappresenta un vero e proprio fioretto (anche se spesso lo si dice ma poi non lo si fa…). Anche a me è capitato di farlo per chiedere un aiutino e quel che desideravo nel profondo del cuore si è avverato, quindi posso testimoniare che funziona!

Come salire a San Luca Bologna

Per il fioretto perfetto bisogna partire da via Saragozza, almeno in zona Meloncello dove il portico comincia a salire verticalmente per 280 metri rispetto alla città.

All’incirca ci vogliono 45 minuti, senza soste ma nemmeno correndo. Tranquilli, non è una gara, l’importante è arrivare in cima! Pensate che nel passato i più ferventi cattolici lo percorrevano anche in ginocchio.

9) LA VECCHIA FUNICOLARE

Nel 1930 si pensò di istituire un facile mezzo di trasporto per permettere a fedeli e cittadini di raggiungere il Colle della Guardia senza percorrere tutto il portico a piedi. Considerate che anche la strada che sale verso il Santuario è molto ripida e anche le auto fanno spesso fatica a inerpicarsi.

Si pensò così a una funicolare che trasportava una ventina di persone e in soli 7 minuti compiva tutto il tratto da Casalecchio al Santuario. Soltanto 40 anni dopo venne smantellata, a causa di indebitamenti della società che la gestiva, ed insieme ai tram cittadini sparì definitivamente.
Oggi la base della stazione di Casalecchio non è più riconoscibile, in quanto trasformata in condominio, e in cima è rimasta abbandonata, così come l’unico alto pilone centrale nel mezzo della vegetazione del Monte.

10) LE CURVE DI SAN LUCA NEL GIRO D’ITALIA

Nel 2009 in occasione del centenario del Giro d’Italia, i ciclisti sono stati sfidati ad affrontare le ripide salite su per il Colle di San Luca, che dal 10% arrivano anche al 18%. Lo strappo più difficile è sicuramente quello della curva detta “delle orfanelle“, praticamente a metà percorso. Qui il portico sovrasta la strada, restringendola ma contrastandone l’eccessiva pendenza. Sicuramente pedalare su questo tratto è impresa adatta solo ad allenati sportivi.

La vista panoramica su Bologna da San Luca

COME SALIRE A SAN LUCA:
TRENINO, AUTOBUS E PARCHEGGIO AUTO

Raggiungere San Luca è molto semplice, nonostante la sua ubicazione:

  • In auto: percorrete Via Saragozza e girate a sinistra all’altezza del Meloncello, dove la strada inizia ad inerpicarsi, e continuate a costeggiare il porticato. Una volta in cima la macchina può essere parcheggiata comodamente sul fianco della strada o nei posti previsti di fronte al ristorante.
  • In autobus: utilizzate la linea 20 dal centro di Bologna e scendete in via Saragozza all’altezza di Villa Spada, poi percorrete qualche metro fino alla fermata della linea 58 in Via di Casaglia che vi porterà diretti in cima. Questo percorso non segue la via affiancata al portico (la salita è troppo verticale per un autobus) ma se volete godervi il percorso potete scegliere almeno di scendere a piedi.
  • In trenino: Il San Luca Express organizza dei tour che portano su alla Basilica. Parte da Piazza Maggiore, Piazza Malpighi o allo stesso Meloncello. Credo ci sia anche l’audioguida ma sinceramente non ho mai provato l’esperienza…
  • A piedi: se ve la sentite sappiate che si tratta di circa 2 km in salita, partendo dall’Arco del Meloncello (3,5 km partendo da Porta Saragozza e 5 km da Piazza Maggiore) e che per percorrerli sono necessari dai 40 ai 60 minuti a passo lento ma continuo. E’ un’ottimo esercizio, troverete molti bolognesi ad allenarsi sul percorso.

GLI ORARI PER VISITARE LA BASILICA ALL’INTERNO

La Basilica è aperta al pubblico:

  • dal lunedi al venerdi dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00
  • il sabato la chiusura è posticipata alle 18.30
  • la domenica l’orario è continuato dalle 7.00 alle 18.30

LA TERRAZZA PANORAMICA DELLA CUPOLA

Da alcuni anni è possibile salire sulla Cupola grazie ad un progetto dell’Associazione Succede Solo a Bologna, per ammirare tutta la città e i suoi bellissimi colli.
Il biglietto ha un costo di 5€ per gli adulti e di 3€ per i ragazzi dai 10 ai 18 anni e gli over 65. I bambini non pagano.

Se avete provato, o vorrete provare, l’esperienza di salire in cima fatecelo sapere! E non dimenticate di esprimere almeno un desiderio e vedrete, si esaudirà anche per voi!

Author

Bolognese doc, amante della musica rock, gattara da tutta la vita e innamorata del mare in tutte le sue forme. Dopotutto sono un segno d'acqua e come tale combatto da sempre tra il desiderio di scoprire il mondo e il bisogno di stabilità. Mete preferite? Gli Stati Uniti e il Nord Europa. Rigorosamente on the road.

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