Basta un secondo e tutto può cambiare. Doveva essere un divertente weekend di metà novembre a Parigi…. tre amiche, tante foto, passeggiate, le previsioni davano addirittura sole per tutto il fine settimana.

Partiamo venerdì dopo pranzo, RER, metro e siamo in centro, l’albergo l’abbiamo scelto a Montmartre…. uno dei quartieri che ci piacciono di più.
Le strade pulsano di vita, i mille bistrot iniziano ad animarsi, i marciapiedi a riempirsi.
Alle 19.30 siamo affamate e casualmente ci imbattiamo in un ristorantino che ci stuzzica curiosità e appetito… le pietanze hanno i nomi e la presentazione di dolci…. la zuppa di mais è servita in una tazzina da caffè, il salmone crudo sembra davvero una cheese cake…. esperienza meravigliosa!

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Appesantite dallo spuntino decidiamo di fare una bella passeggiata fino al Sacre Coeur, facciamo acquisti da un ragazzo che dipinge ad acquerello meravigliosi scorci di Parigi.

La chiesa è aperta: è venerdì sera e le suore intonano i canti per la veglia di preghiera…. con questo etereo sottofondo facciamo un giro all’interno della chiesa…. non la ricordavo così imponente! Nonostante le dimensioni la trovo calda, accogliente…. sarà che non ci sono molti turisti e che il canto religioso accompagna i nostri passi.

Uscite ci fermiamo a godere il panorama…. l’Arco di Trionfo, Notre Dame, da qui si domina tutta la città, che con il buio della sera, illuminata, ha un’aria meravigliosamente irreale,  troppo perfetta per esistere realmente. Invece é lì sotto di noi.

L’aria è frizzante e le scale hanno messo a dura prova i nostri polpacci, quindi ci fermiamo in un localino un po’ defilato ma davvero particolare.

Ad un tratto una telefonata: mia madre tutta preoccupata vuole sapere se stiamo bene, pare ci siano state tre sparatorie a Parigi…. la rassicuro e penso che è la solita catastrofica ed esagerata, cominciano a suonare anche i telefoni degli altri però…. niente paura: sarà uno scontro a fuoco tra gang, in certe zone d’Italia è all’ordine del giorno…. non c’è purtroppo nulla di strano.

Decidiamo comunque di rimandare al giorno dopo la visita della tour Eiffel in notturna: avevamo avuto l’idea di prendere la metro e andare a rifarci gli occhi e riempirci il cuore al Trocadero per godere della vista della torre illuminata…. ma se ci sono sparatorie…. rimandiamo va!!
Usciamo in strada e iniziamo ad avviarci verso l’albergo…. in strada troviamo una moltitudine di persone: capiamo che stanno evacuando i locali, tutti fuori: devono chiudere, ordine del sindaco…. pare che le sparatorie siano attentati e che non siano tre ma sei…. arriviamo spaventate in hotel e ci chiudiamo dentro…. accendiamo la televisione: per fortuna Giulia capisce molto bene il francese…. quello che segue è storia.

É bastato un minuto…. la magia si é dissolta in un attimo ed é subentrata la paura, il terrore…. la prima reazione é stata quella di dire “Basta non vado più da nessuna parte, ormai non c’e più nulla di sicuro”…. invece no, non ci fermeremo…. una vita di paura non ha senso di essere vissuta, il sale dell’esistenza é conoscere, sperimentare, scoprire…. con oggi inizia una nuova era (che poi proprio nuova non è…. ma si sa l’uomo dopo qualche mese dagli accadimenti ha la tendenza a dimenticare). Non ci sentiremo più sicuri da nessuna parte, ogni città potrà essere un obiettivo e ogni vicino di autobus un possibile aggressore…. ma non voglio che tutto questo mi fermi…. c’è troppa meraviglia in giro per l’Italia e per il mondo che non ho ancora ammirato e che aspetta solo di essere guardata. Il nostro pensiero va alle vittime e alle loro famiglie

#prayforparis

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Nella vita lavoro in un istituto di credito ma la mia vera passione è viaggiare. Soffro di mal d'Asia, amo la parte orientale del mondo e sono una visitatrice compulsiva di Chiese. Qui racconto le emozioni dei miei viaggi, quelle che mi fanno sorridere ogni giorno.

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