A più di 600 chilometri a nord ovest di Samarcanda sorge Khiva, una cittadina fortificata, un vero gioiello nato nel cuore della Via della Seta, con un centro storico conservato così bene da non sembrare autentico!!

L’Uzbekistan è una meta abbastanza innovativa per il turismo internazionale, solo da pochi anni entrata nelle rotte delle compagnie aeree più importanti per il settore dei viaggi di piacere. Noi non abbiamo perso l’occasione di visitarla prima che le masse la raggiungessero e, inevitabilmente, ne snaturassero l’atmosfera. Vi consiglio di fare lo stesso!

Organizzare un viaggio fai da te in Uzbekistan è davvero molto semplice, ma in tanti non conoscono i vari luoghi che sono da considerare imperdibili in questo magico paese.
Per questo motivo oggi voglio iniziare a parlarvi di Khiva, la prima città che anche io ho visitato e che mi ha accolta con alcune meraviglie irrinunciabili.

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COME ARRIVARE A KHIVA

Khiva si trova nella parte più occidentale dell’Uzbekistan a pochi km dal confine con il Turkmenistan e vicinissima al deserto. E’ un’antichissima città, che si pensa sia stata fondata da Sem figlio di Noè, ed è infatti ricca di monumenti di interesse storico e turistico. Purtroppo resta mal collegata al resto delle città principali del Paese.

La nostra scelta è stata quella di giungere a Khiva in aereo direttamente da Tashkent. La cittadina non è provvista di aeroporto, il più vicino si trova a Urgench, che dista circa 30 minuti di auto da Khiva.

In futuro, il treno veloce che già congiunge Bukhara, Samarcanda e Tashkent, collegherà anche Khiva e Bukhara, ma al momento l’aereo rimane il mezzo più comodo per raggiungere la cittadina.

QUANTI GIORNI FERMARSI A KHIVA

Noi siamo rimasti due notti: atterrati a Urgench in tarda serata, abbiamo quindi trascorso a Khiva una giornata intera e un’altra mezza giornata. Abbiamo così potuto godere di un meraviglioso tramonto sulla città e, l’indomani, di alcune ore al mattino presto, senza la ressa di turisti che invadono le sue vie!

ICHON-QALA: LA CITTA’ VECCHIA CHE CUSTODISCE TUTTI I TESORI DI KHIVA

La città vecchia di Khiva, l’Ichon-Qala, è stato il primo sito Uzbeko ad essere iscritto dall’ Unesco tra i patrimoni dell’umanità nel 1991. E’ certamente il sito che merita la visita più approfondita per le meraviglie che custodisce al suo interno.

L’Ichon-Qala è il centro nevralgico della Khiva storica: all’interno delle mura che cingono la città vecchia, sorgono decine di madrasse, mausolei, moschee. Dei veri e propri gioielli architettonici!

L’accesso all’Ichon-Qala avviene attraverso quattro porte poste sui quattro punti cardinali.
Per poter visitare i monumenti custoditi all’interno della città vecchia è necessario munirsi di biglietto: questo può essere acquistato presso la Porta Occidentale ( Ota Darvoza ) e consente l’accesso alla città vecchia per due giorni consecutivi. Senza biglietto è possibile passeggiare per le strade della cittadella ma non è consentito entrare negli edifici.

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COSTO DEL BIGLIETTO

E’ possibile scegliere tra 3 tipologie di biglietti:

  • Economico (50.000 Sum)
  • Standard (100.000 Sum)
  • Vip, quello che abbiamo acquistato e che consigliamo.
    Al costo di 150.000 Sum (poco più di 15,00 Euro) consente anche di accedere alla torre di guardia del Kuna Ark, da cui si gode di una vista splendida sull’Ichon-Qala e al Minareto.

COSA VEDERE NELLA CITTA’ VECCHIA DI KHIVA

MINARETO KALTA MINOR

Accedendo dalla porta Occidentale, si rimane letteralmente a bocca aperta alla vista di questo minareto rivestito di maioliche blu, azzurre e turchesi!

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La costruzione fu iniziata nel 1851 per volontà di Mohammed Amin Khan, il sovrano che voleva renderlo il più alto di tutto l’Oriente. Alla sua morte – nel 1855 – la costruzione venne interrotta e mai conclusa anche per problemi di stabilità. Forse anche per questo viene chiamato il “minareto corto”. Non essendo terminato non è possibile salire alla sua sommità ma anche dall’esterno è comunque splendido!

FORTEZZA KHUNA ARK

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Si tratta di una fortezza costruita nel XII secolo, che fungeva da residenza per i sovrani di Khiva, poi ampliata nei secoli successivi. Il suo interno è davvero ricco di meraviglie!

  • La Moschea Estiva, una struttura all’aperto ricoperta di piastrelle bianche e blu
  • la Sala del Trono, dove spesso vengono messi in scena balli tradizionali accompagnati da musicanti
  • la Torre di Guardia, l’edificio più antico di Khiva dalla cui sommità si gode di una splendida vista su tutta la città.

PALAZZO TOSH-HOVLI

L’interno di questo palazzo è incredibile! Costruito per il Khan Alla Kuli, comprende più di 270 stanze poste su tre differenti corti.
Per costruirlo ci vollero più di 10 anni anche se il primo architetto, sostenendo di non poterlo terminare in due anni, venne impalato per volere del Kahn per la sua insolenza.

Fate attenzione perchè il Tosh-Hovli ha due entrate.
Quella occidentale, la meglio segnalata, vi condurrà all’harem: sontuoso e riccamente decorato con piastrelle azzurre e turchesi… Appena entrati vi sembrerà di essere finiti in un luogo incantato!
Quella a sud che troverete costeggiando il palazzo, tenendo la destra appena usciti, ospita la sala del trono e un dedalo di corridoi freschi ed intricati!

MOSCHEA JUMA

Si tratta di una struttura davvero particolare, pensate che il tetto di questa moschea è sorretto da 218 colonne in legno. Dopotutto è la Moschea più grande della città, detta anche Moschea del venerdì, e ospitava il maggior numero di fedeli già dall’antichità.

Il minareto era in restauro, ma probabilmente per ragioni di stabilità non ne sarà più concesso l’accesso.

MAUSOLEO PAHLAVON MAHMUD

La grande sala centrale, in stile persiano, ospita la tomba di Khan Mohammed Rakhim. Sulla sinistra si apre una seconda camera che ospita la tomba del poeta e filosofo Pahlavon Mahmud, che divenne il patrono di Khiva.

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La leggenda vuole che egli abbia aiutato il sovrano indiano e questi per ricompensarlo abbia richiesto cosa volesse in dono. Egli chiese di rilasciare i propri connazionali in carcere tanti quanti ne potesse contenere una pelle di mucca. Ciò venne accettato, ma egli la tagliò in pezzi sottili in modo da ottenere una cintura assai lunga che ne salvò un gran numero

Fonte Wikipedia

Le sale, completamente ricoperte di piastrelle decorate, sono assolutamente incantevoli.
Per accedere è necessario acquistare un biglietto, non essendo questo accesso ricompreso nel biglietto Vip dell’Ichon-Qala. Il costo del biglietto è di 10.000 Sum, ma vale davvero la pena pagare questa cifra in quanto questo mausoleo è davvero splendido!

MADRASSA ISLOM HOJA

La Madrassa non è onestamente nulla di chè, ospita al suo interno il Museo di Arti Applicate. Ciò che fa di questa Madrassa un monumento imperdibile è il suo minareto. Costruito, come la Madrassa, nel 1910 è l’unico attualmente agibile a Khiva, nonché, con i suoi 57 metri, il più alto dell’Uzbekistan. La vista che si può godere dalla sua sommità ripaga ampiamente della fatica fatta per raggiungere la vetta!

Vi lascio un elenco delle altre Madrasse che sorgono all’interno della Città Vecchia, tutte caratterizzate da facciate esterne bellissime e finemente decorate, ma da interni spogli.

  • Mohammed Amin Khan: sorge di fianco al Kalta Minor, oggi al suo interno sorge un lussuoso albergo, ma è comunque consentito l’accesso al giardino interno.
  • Mohammed Rakhim Khan: sorge di fronte al Kuhna Ark. All’interno ospita un Museo e alcuni negozietti.
  • Kutlug Murod Inoq e Allakuli Khan: sorgono una di fronte all’altra. La prima ospita al suo interno un Museo, la seconda alcuni negozi di souvenir.
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PASSEGGIARE SULLE MURA DELLA CITTA’ VECCHIA AL TRAMONTO

Dalla porta settentrionale della città vecchia, è possibile percorrere un tratto delle mura che cingono l’Ichon-Qala. L’accesso è gratuito ed è possibile arrivare fino a sotto la torre di guardia del Kuhna Ark.
Al tramonto la vista è davvero magnifica e vi consentirà di vedere la parte dell’Ichon-Qala meno turistica e più meravigliosamente autentica.

Author

Nella vita lavoro in un istituto di credito ma la mia vera passione è viaggiare. Soffro di mal d'Asia, amo la parte orientale del mondo e sono una visitatrice compulsiva di Chiese. Qui racconto le emozioni dei miei viaggi, quelle che mi fanno sorridere ogni giorno.

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