Dublino è Temple Bar. All’incrocio tra Fleet Street e Westmoreland St., lungo tutta la strada che sbuca a Fishamble St. si concentra la vera anima di questa città. Tanti pub, tutti storicamente noti e pieni di musica ma soprattutto tutti da scoprire.

Divertente, mai banale e piena di antico fascino celtico. Temple Bar è una via, una piazzetta piena di artisti di strada ed il quartiere della festa. Uno dei luoghi più amati di Dublino sia dai turisti che dai suoi abitanti.

Siamo in centro città, nella via parallela al River Liffey e a pochi metri dal Trinity College. In un tour di Dublino è un luogo che non si può perdere e io consiglio di visitarlo di sera, quando si anima di divertimento.

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LE ORIGINI DI TEMPLE BAR

Temple era il nome della famiglia, proprietaria del terreno in cui oggi passeggiano migliaia di turisti ogni settimana. Della stessa faceva parte Sir William, noto per essere stato uno dei rettori del Trinity College nel XVII sec.
Barr (poi abbreviato con una sola R) stava ad indicare la passeggiata pedonale che sorgeva sul vicino fiume Liffey.

In irlandese: Barra an Teampaill

Sono stata già tre volte a Dublino:

  • In pieno inverno, con il vento che mi sferzava la faccia e mi gelava il naso.
  • In estate, con la gente seduta sui marciapiedi ed affollata davanti ai musicisti e cantanti.
  • In autunno, con la pioggia che ti sorprende quando ancora il cielo è azzurro. Poi se ne va, veloce come è arrivata, per permetterti di uscire da un pub per infilarti in quello successivo.

E sono proprio i pub i protagonisti indiscussi di questa città, loro fanno pulsare la terra d’Irlanda.

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I 4 PUB PIU’ FAMOSI DI DUBLINO

THE TEMPLE BAR

Il primo, indiscusso, locale di musica, birra e whiskey ad avere aperto i battenti nel quartiere. Da lui deriva il nome della strada, non il contrario come si potrebbe pensare.

dublino temple bar pub - tour dei pub più belli di dublino

Entrando verrete accolti da un arredamento tipicamente antico: tutto legno e luci soffuse, bottiglie di ogni tipo rivestite da etichette multicolore ed almeno 5 pinte su ogni lato del bancone. 

dublino insegna di the temple bar

E’ dal 1840 che questo locale offre ai dublinesi la possibilità di incontrarsi, riunirsi per i più svariati motivi. Il pub in Irlanda non è mai un luogo che categorizza.
Tutti ci vanno.
Dall’operaio che stacca dal cantiere al manager che esce dall’ufficio. Ci incontri persone vestite in ogni modo. Chi ancora indossa le scarpe da lavoro, chi ha la giacca aperta e la cravatta allentata.
Tutti ridono, scherzano, cantano insieme. Se sei una donna puoi essere trascinata in un ballo sfrenato da un perfetto sconosciuto che solamente vuole coinvolgerti nella divertente tradizione irlandese.

Si entra al pub verso le 5, si esce alle 9. Nel mezzo almeno due o tre pinte di Guinness e magari qualche bicchierino di Bushmill o di Jameson. 

AULD DUBLINER

Al 24 di Temple Bar, si trova l’altro pub vestito in rosso e nero. Molto simile al precedente e con musica live tutto il giorno, tutti i giorni, è soltanto più recente in quanto risale solo all’inizio del 1990.
Il nome richiama il temine OLD… a rappresentare un vecchio irlandese che ti accoglie tra le sue braccia in legno e ti accompagna nel percorso di degustazione delle migliori birre d’Irlanda.

La Guinness è la più famosa: una stout dal colore scuro e dalla schiuma estremamente morbida che lascia in bocca sapore amaro di caffè e cacao.
Tra le lager invece le più vendute sono la Harp (che appartiene alla Guinness) la Golden Fire e l’ultima nata (sempre in casa Guinness) Hop House 13, la mia preferita.
Ma non dimentichiamo le rosse, dette ale, tra le quali spicca la Kilkenny di proprietà della Smithwick’s.

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THE OLIVER ST. JOHN GOGARTY

E’ il verde salvia a indirizzare gli avventori verso il Gogarty, proprio al centro della piazzetta più famosa di Dublino. Si beve, si balla e si canta, come negli altri locali, ma in più si può anche mangiare al ristorante del piano superiore. Si spende abbastanza ma le portate tradizionali sono magnifiche (ci siamo stati ben tre volte e posso dire che è il nostro preferito).
E se non sapete dove dormire il Gogarty ha anche alcune stanze: apartments per i più pretenziosi e camerate da hostel per i più avventurieri.

Proprio di fronte si trovano due tra ristoranti più buoni della zona.
Sono spesso affollati di turisti e anche noi abbiamo dovuto attendere per 1 ora nonostante avessimo prenotato. Ma alla fine la qualità ripaga di tutto.

Sto parlando dell’Old Mill e del Quay’s (che ha anche la zona pub nella parte inferiore).
Sembrano in feroce concorrenza ma sono affiliati. Potete tranquillamente scegliere a caso se salire le scale di destra o di sinistra.

THE NORSEMAN

Si contende il primato per il pub più antico con il Temple Bar ma è meno caratteristico.
Pare che il nome derivi da una statua che si trovava proprio qui di fronte: un vichingo che indicava la via verso il fiume. Era il Wooden Man e venne ribattezzato “il Norvegese”, dando il nome anche a questo locale.

dublino esterno di the norseman pub in temple bar

Pare abbia aperto anch’esso nel 1840, quando tale James Monks lo rilevò per rivendere al suo interno il whiskey Jameson. Conserva ancora una etichetta originale dell’epoca inviata direttamente dalla fabbrica.
Sono due i whiskey più venduti in Irlanda: il Bushmill ed il Jameson. Una sola differenza li divide da quelli scozzesi… se siete curiosi ne ho parlato qui.

L’ANGOLO DI RORY GALLAGHER

Temple Bar è la culla della musica irlandese.
Qui si trova il Wall of Fame, il muro che riporta i massimi autori musicali della regione: dagli U2 a Sinead O’Connor, da Bob Geldof a Rory Gallagher’s.
A quest’ultimo, grande chitarrista deceduto a soli 47 anni per abuso di alcool, è anche dedicato il Rory Gallagher’s Corner su Essex St.

Appena sotto la targa si trova una fedele riproduzione della Stratocaster con cui Gallagher compose la maggior parte della sua raccolta di brani. Un misto di hard rock, jazz con influenze blues ed addirittura r’n’b confluito in ben 31 album prodotti.
Vendette quasi 30 milioni di copie ed in Irlanda è considerato un vero e proprio re della musica.

There’s poetry in a pint of Guinness

Author

Bolognese doc, amante della musica rock, gattara da tutta la vita e innamorata del mare in tutte le sue forme. Dopotutto sono un segno d'acqua e come tale combatto da sempre tra il desiderio di scoprire il mondo e il bisogno di stabilità. Mete preferite? Gli Stati Uniti e il Nord Europa. Rigorosamente on the road.

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