Dolcemente adagiata sulle torbide acque del Guadalquivir, il fiume d’Andalusia che nasce a Jaén e sfocia a Cadice, Cordoba è una delle città spagnole del Sud ad aver conosciuto il più ricco e splendente passato.
Esaltata dai romani che la trasformarono in una importante colonia e poi dai musulmani che la conquistarono per trasformarla in una dei punti più importanti del califfato, venne considerata paragonabile solo a Baghdad e Costantinopoli.
IL PONTE ROMANO DI CORDOBA
Arrivare a Cordoba significa percorrere per km le rive del “grande fiume“, come lo chiamavano i latini, notando la presenza dei vecchi mulini ad acqua e del pesante ponte romano che ne collega la sponda ovest, ricca dei monumenti più importanti, con quella est, decisamente più residenziale.
Il ponte è un viavai continuo di persone: c’è chi passeggia nelle fresche ore serali, godendosi le musiche di improvvisati artisti di strada così come sportivi che corrono e si allenano dalle prime luci del tramonto in avanti, per evitare la calura pomeridiana.
IL CLIMA TORRIDO DI CORDOBA
Si, perché Cordoba è, a detta di tutti, una delle città più calde di tutta la Spagna e decisamente non posso smentirlo.
Intorno alla città abbiamo notato solo campi bruciati dal sole senza alcuna vegetazione verdeggiante.
Lungo l’autostrada che la collega a Valencia ci siamo trovati circondati da ambienti praticamente desertici, così come li descriveva degnamente Cervantes nei suoi romanzi. Quella zona della Castilla-La Mancha, oltre al primo limitare andaluso, resa famosa dai racconti di Don Chisciotte in lotta con i mulini a vento (sarà stato quel sole cocente a farglieli scambiare per giganti dalle lunghe braccia?). Abbiamo raggiunto il limite dei 48 gradi, come segnalato dalla nostra auto nel bel mezzo del percorso…
COSA VEDERE A CORDOBA
La Mezquita
Parlando di cosa vedere… La Mezquita è indubbiamente il capolavoro da visitare e da godere in ogni suo angolo. Ne parlo qui, in un post a parte, per permettervi di vedere più foto possibile e spiegare la sua travagliata storia.
L’Alcazar de los Reyes Cristianos
Degno di nota è anche l’Alcazar de los Reyes Cristianos, immensa fortezza costruita a due passi dal fiume e fatta costruire nel 300 da Alfonso X.
E’ un complesso quadrato con quattro torri ai lati noto per esser stato il luogo dell’incontro di Colombo con la Corona spagnola per richiedere i soldi necessari alla spedizione nelle Americhe. E’ stato anche carcere dell’Inquisizione, periodo storico fortemente sentito in tutta la Spagna del sud, sul quale abbiamo anche visitato un museo pieno di strumenti di tortura.
Il ponte romano
Oltre al già citato ponte romano, due sono le costruzioni che sullo stesso si affacciano e si colorano del tipico color ocra di questa città: la Torre di Calahorra e la Puerta del Puente. Entrambe risalenti al periodo musulmano avevano funzioni puramente difensive.
La Juderìa: il quartiere ebraico
A nord della Mezquita si trovano invece i vicoletti tipici del quartiere ebraico della Juderìa, noti soprattutto in primavera per le decorazioni floreali appese alle pareti degli edifici per i festeggiamenti del Giorno della Croce (3 maggio). In agosto purtroppo sono presenti solo nel famoso “Calleja de las flores” (vicolo dei fiori), assalito dai turisti che cercano di immortalarne i vasi colorati.
CAMMINANDO PER CORDOBA
Stupendi sono anche i patios dei più vecchi edifici del centro storico, riccamente verdeggianti di piantagioni e dal sapore tipicamente marocchino. E’ possibile intravederli dai portoni semiaperti e attraverso le onnipresenti grate in ferro battuto e spesso nascondono locali di flamenco o ristorantini tipici.
A me Cordoba è piaciuta tantissimo! Si nota a colpo d’occhio lo splendore del passato ma si apprezzano molto anche le passeggiate lungo il dedalo di piccole stradine del centro, nelle quali mi sono divertita ad osservare negozi, scegliere ristoranti di tapas ed osservare spettacoli dedicati al flamenco.